C’è un gesto semplice, quasi primitivo, che può rivelarsi sorprendentemente potente: togliersi le scarpe e camminare a piedi nudi.

A Tenerife, isola ricca di contrasti e paesaggi sensoriali, questa pratica diventa un’esperienza che trasforma corpo e mente. La sabbia nera vulcanica, i sentieri di terra rossa, le rocce levigate dal vento e le spiagge dorate offrono superfici naturali ideali per risvegliare connessioni dimenticate tra i nostri piedi e il resto del corpo.

Un contatto primordiale oramai dimenticato

Fin da bambini, il nostro rapporto con il terreno è stato mediato da calzature e pavimentazione artificiale.
Camminare a piedi nudi, o barefoot walking, è un ritorno all’origine.
In molte culture tradizionali, si pratica ancora per mantenere la salute sia fisico che mentale.
In un mondo in cui si fa uso di scarpe rigide e superfici uniformi, la stimolazione della pianta del piede è spesso trascurata e con essa, il sistema di autoregolazione posturale.

Il piede umano è un capolavoro biomeccanico: 26 ossa, 33 articolazioni e oltre 100 muscoli, legamenti e tendini. Ogni passo fatto senza scarpe stimola questa architettura complessa, attivando meccanismi di equilibrio e propriocezione, ossia la percezione del corpo nello spazio.

Tenerife: un laboratorio naturale per i sensi

Tenerife è un invito continuo al contatto con la natura. Dalle distese sabbiose di El Médano alle rocce vulcaniche di Playa de la Tejita, ogni superficie racconta una storia diversa. Camminare a piedi nudi qui non è solo rigenerante, ma anche terapeutico.
La varietà del terreno stimola micro-adattamenti continui, attivando muscoli spesso inattivi e migliorando la circolazione periferica.

Chi prova questa esperienza riferisce spesso di provare un senso di leggerezza, centratura e rilascio di tensioni. Non è un caso che molte pratiche di benessere, come lo yoga, il tai chi o la meditazione camminata, vengano eseguite scalzi.
Il contatto diretto col suolo trasmette segnali che aiutano il sistema nervoso autonomo a ritrovare uno stato di equilibrio, noto anche come “grounding”.

Effetti sulla postura e sul sistema fasciale

Molti disturbi muscolo-scheletrici, in particolare quelli legati alla postura, nascono da squilibri che iniziano proprio dai piedi.
Scarpe inadatte, suole ammortizzate, tacchi o plantari non personalizzati possono alterare la distribuzione dei carichi, causando disfunzioni che si riflettono su caviglie, ginocchia, bacino e colonna vertebrale.

Camminare scalzi su superfici naturali consente al piede di recuperare la sua funzione di “antenna” posturale.
Il sistema fasciale, una rete continua di tessuti connettivi che avvolge muscoli, organi e articolazioni, riceve stimoli positivi dal contatto diretto con il suolo.
Alcuni professionisti del benessere corporeo usano approcci manuali integrati per valutare e migliorare la qualità di questo sistema, supportando il corpo nel suo processo di autoregolazione.

Una pratica semplice, ma da fare con gradualità

Non serve essere esperti né atleti per cominciare. Tuttavia, è importante iniziare con buon senso. Chi non ha mai camminato scalzo potrebbe iniziare con brevi tratti, preferibilmente su sabbia umida, prato o superfici poco irregolari. I primi giorni si possono avvertire lievi indolenzimenti: segno che il corpo sta riattivando catene muscolari inutilizzate.

Consigli pratici:

Inizia con 10–15 minuti al giorno su terreno morbido.

Evita le ore più calde per non rischiare di scottarti (specialmente sulla sabbia nera vulcanica).
Ascolta il tuo corpo: se senti dolore acuto o bruciore, fermati.
Bevi molta acqua: la stimolazione plantare può avere un effetto drenante e richiede idratazione.

Dove camminare scalzi a Tenerife:

la sabbia fine e il clima ventoso rendono la spiaggia del El Médano perfetta per iniziare.

Montaña Roja: sentieri misti tra terra e roccia, ideali per stimolare equilibrio e attenzione.

Playa de las Teresitas: sabbia dorata e compatta, ottima al mattino.

Parco di La Vega (La Laguna): terreno erboso e atmosfera rilassata, perfetto per la meditazione camminata.

Boschi di Anaga: per i più esperti, sentieri naturali ombreggiati dove alternare camminata con scarpe e tratti barefoot.

L’ascolto profondo del corpo passa anche dai piedi

Camminare scalzi è una forma di ascolto. Quando togliamo le scarpe, rinunciamo a un filtro e lasciamo che il corpo comunichi con il mondo in modo più diretto. È un atto di fiducia e di cura, che riporta attenzione su dettagli dimenticati: un dito che si muove meglio fino ad arrivare ad un respiro più ampio.

di Dott. Francesco Collina Tel.(+39) 339 336 8686
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